In futuro dalle smart home mi aspetto che sfruttino davvero l’intelligenza artificiale. Finora tutto è semplicemente preimpostato. Vorrei invece che la mia casa soddisfacesse di volta in volta le mie esigenze in modo empatico. Se ad esempio sono a letto malato, non voglio che le imposte si aprano al mattino presto.
La tecnica deve facilitare la vita delle persone, non controllarla. Questo vale anche in tema di auto. Sarebbe bello se la mia vettura mi portasse tranquillamente a destinazione senza che io debba fare nulla. Ma se invece volessi guidarla, dovrei avere la possibilità di farlo. Mai e poi mai rinuncerei all’autonomia e alla velocità. Quando mi va, voglio poter andare a 200 all’ora su un’autostrada tedesca anche in modalità puramente elettrica.
La connessione mi dà la libertà di concentrarmi sull’essenziale. Non dovendo eseguire manualmente tutti i lavori ripetitivi, mi resta più tempo per la mia famiglia o i miei hobby. La vita analogica, infatti, è almeno altrettanto importante per me. Mi piace cucinare per i miei familiari e i miei migliori amici, e amo remare con il mio stand up paddle sul Lago di Costanza.
È la controparte della mia frenetica quotidianità. Non c’è niente di più bello che scivolare sull’acqua davanti a un tramonto mozzafiato. Mi piace anche andare per legna nei boschi e, quando fa più freddo, stare davanti al camino acceso di sera. Nonostante tutta la passione che ho per l’elettrico, ci sono cose con cui la tecnica non può competere. Il fuoco non si può sostituire con nient’altro – che sia il fuoco della passione per il proprio lavoro o il fuoco del camino».