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La nostra mobilità sta cambiando – così anche la sua sonorità. Visitando il laboratorio sonoro di Audi e chiacchierando con gli esperti di acustica, in relazione all’Audi e-tron quattro concept emerge subito un chiaro aspetto: l’evoluzione del suono è già in pieno corso.

Nei prossimi anni, il settore dell’automobile vivrà un cambiamento attraverso nuovi ambiti tematici

In questo processo, le trazioni alternative giocheranno un ruolo decisivo. A tale riguardo, i riflettori vengono già oggi puntati sempre di più sulla mobilità elettrica. Gli ambiti prestazioni, autonomia e possibilità di ricarica rientrano tra gli aspetti di profonda analisi. Ma c’è un ulteriore ambito in relazione al quale emerge un’interessante domanda – l’acustica: che suono ha un modello ibrido plug-in in modalità puramente elettrica o una vettura a trazione completamente elettrica? Di tale quesito si occupano gli esperti del reparto di acustica integrale di Audi. Essi vogliono completare l’esperienza di guida attraverso un’esperienza sonora ottimale. L’attenzione è focalizzata soprattutto sui suoni lievi che saranno analizzati da un nuovo punto di vista.

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Audi e-tron quattro concept

L’Audi e-tron quattro concept era stato presentato al pubblico specializzato già nel 2015 in occasione del Salone dell’automobile (IAA) di Francoforte. Questo concept study sta alla base del primo modello di serie a trazione puramente elettrica che la casa automobilistica Audi lancerà sul mercato l’anno prossimo. Nella concept car, tre motori elettrici erogano insieme una potenza massima di 320 kW – in modalità Boost per breve tempo addirittura 370 kW – e una coppia di oltre 800 Nm. La gestione flessibile consente una trazione quattro elettrica e una distribuzione elettrica della coppia per un elevato dinamismo e una straordinaria stabilità. La grande batteria agli ioni di litio è in grado di immagazzinare 95 kWh di energia ed è montata, con posizione del baricentro ideale, sotto alla cellula dell’abitacolo. L’Audi e-tron quattro concept scatta da 0 a 100 km/h in soli 4,6 secondi – che corrisponde all’incirca all’accelerazione di un’auto sportiva.

Scoprite qui tutti i dettagli dell’Audi e-tron quattro concept

Un’auto elettrica o un modello ibrido plug-in in modalità puramente elettrica si muove da A a B senza quasi emettere suoni, anche se tali modelli sono in grado di erogare già alla partenza la loro piena forza motrice a basse velocità. Nonostante questa potenza, un’auto elettrica è comparativamente silenziosa. Le emissioni acustiche di trazione sono minime: un notevole vantaggio che fa sì che il livello di rumorosità venga ridotto sia nell’abitacolo sia nell’ambiente circostante. Ma in alcune situazioni comporta un certo rischio per la sicurezza degli altri utenti della strada quali pedoni o ciclisti poiché rimangono sostanzialmente solo le emissioni sonore prodotte dagli pneumatici sul fondo stradale che, a basse velocità, sono comunque minime. Il nostro comportamento visivo e uditivo nel traffico stradale è attualmente ancora incentrato sul suono dei motori a scoppio. «In futuro cambieranno le abitudini uditive in relazione alla mobilità elettrica. I suoni più fini e a frequenze più alte diventeranno più comuni. Qui entra in gioco anche la complessità del suono. Maggiore è la sua complessità, maggiori sono le informazioni che l’udito è in grado di immagazzinare. In passato, le basse frequenze erano sinonimo di forza e dinamismo – come, ad esempio, lo spettro sonoro di un’auto sportiva. Un’esperienza uditiva appresa e immagazzinata dal cervello. In futuro, in un lontano futuro, ciò a mio avviso muterà riducendosi sensibilmente. Il suono di domani sarà più chiaro, più fine e avrà una sonorità più esigente dal punto di vista tecnico. Si può prendere spunto dai film di fantascienza per farsi un quadro approssimativo di simili universi sonori in città futuristiche. I prossimi anni paleseranno l’evoluzione del suono delle auto elettriche nella vita reale. Tutto questo rimane un processo appena avviato», spiega il sound designer Rudolf Halbmeir.

Soundtest

La creazione di un simile suono richiede ovviamente più di un giorno – si tratta appunto di un processo «creativo». «È un percorso intuitivo. Il suono non viene prodotto in un unico step, ci si avvicina lentamente attraverso diverse fasi», spiega Florian Bock. Il lavoro degli esperti di acustica inizia alla scrivania o, meglio, al computer. Svariati file sonori contenuti in una banca dati vengono sovrapposti e miscelati attraverso un software, ripetute volte fino a quando la composizione non convince appieno. A quel punto entra in gioco soprattutto l’udito esperto degli specialisti. Successivamente si prova il suono sulla vettura. Dal computer portatile, il suono viene trasferito alla vettura tramite l’unità di comando: il termine specialistico utilizzato nel laboratorio sonoro è «flashato». Poi iniziano i test. Dapprima all’aperto – sull’asfalto, senza banco di prova. Si ascolta semplicemente. In questo test pratico, gli specialisti si affidano al loro udito fine e allenato e alla loro esperienza. Dopodiché, nel laboratorio sonoro, vengono impiegati apparecchi d’analisi. Si alza e abbassa il volume e si modula la frequenza. «Sul banco di prova misuriamo, da un lato, come viene percepito il tutto all’interno dell’abitacolo per garantire al cliente il massimo comfort acustico; dall’altro misuriamo se vengono soddisfatti i requisiti di legge, ovvero i livelli minimi di rumorosità prescritti», rimarca Stephan Gsell.

«La nostra esigenza è quella di rendere la vettura percepibile a livello sonoro, inoltre il suono deve essere piacevole e identificare il marchio dei quattro anelli».

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Le caratteristiche del suono cambiano in funzione di parametri quali la velocità, l’accelerazione e la coppia. Una parte di questi parametri può essere testata nel più grande laboratorio sonoro di Audi – effetti acustici esterni e interni, anche con vettura in movimento grazie a rulli inseriti nel pavimento. Pannelli fonoassorbenti piramidali sovradimensionati sulle pareti dell’ambiente eliminano riflessioni indesiderate. Microfoni registrano il suono e aiutano nella sua analisi. A tal fine, quattro microfoni statici sono posizionati attorno all’auto a una distanza di 2 metri e a un’altezza di 1,20 metri. Servono per verificare le prescrizioni di legge. Ai bordi è posizionata un’ulteriore serie di microfoni per riprodurre situazioni come il passaggio vicino, che andrebbe altrimenti misurato su un tracciato di prova.

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Fino al 2019 – quando anche nei primi Paesi europei sarà sopraggiunto il momento di equipaggiare, per legge, le «vetture elettriche nuove» con l’Acoustic Vehicle Alerting System – qui si continuerà, giorno dopo giorno, a ottimizzare il progetto. Non vogliamo ancora svelare come sarà il suono specifico delle vetture di serie a trazione completamente elettrica e dei modelli ibridi plug-in di Audi nei diversi Paesi. Una cosa è però certa: essi possiederanno tutti il DNA della filosofia sonora Audi e , interagendo tra di loro, porteranno l’esperienza di guida e quella sonora a un livello più alto.

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